L’importanza della prevenzione degli incendi boschivi è facilmente comprensibile pensando alla protezione che il bosco conferisce al suolo su cui si sviluppa, nei confronti del dissesto idrogeologico e all’insostituibile ruolo che il bosco ricopre nell’ecosistema. Escludendo il fenomeno dell’autocombustione, che alle nostre latitudini non trova le condizioni climatiche necessarie per svilupparsi, gli incendi boschivi riconducibili a cause naturali rappresentano una percentuale trascurabile nel totale degli incendi. Viceversa la maggior parte degli incendi boschivi ha un’origine prevalentemente colposa; le statistiche mostrano che la maggior parte degli incendi ha avvio da pratiche agrarie, quali la bruciatura delle stoppie o la pulizia di fossi, sfuggite di controllo o dall’abbandono di mozziconi di sigarette accesi, spesso favoriti dall’accumulo di materiale combustibile (erba, discariche, ecc.).
Un’altra causa frequente di innesco di incendi boschivi va ricercata nel transito e nella sosta di autoveicoli, le cui marmitte catalitiche sviluppano elevate temperature, in grado di appiccare il fuoco alla vegetazione sottostante. In considerazione di quanto sopra va sottolineata l’importanza di adottare regolamenti e strumenti (sistemazione sbarre, ecc.) per impedire la circolazione dei veicoli non autorizzati in percorsi fuoristrada o nelle zone a rischio.
Per quanto riguarda il Comune di Parma, le statistiche del Corpo Forestale dello Stato riportano nel decennio 86-95, solamente 2 incendi boschivi, che hanno interessato una superficie di circa 2,5 ettari. Tuttavia vi sono buone ragioni per ritenere che il dato non tenga conto di altri incendi spentisi autonomamente o con l’intervento dei Vigili del Fuoco. In ogni caso il grado di pericolosità che ne deriva risulta limitato sia per numero di eventi, che per estensione delle aree coinvolte.
Nella Carta del rischio da incendi boschivi (vedi TAV. allegata) sono state individuare le aree potenzialmente a rischio di incendio relativamente all’intero territorio comunale;
la delimitazione è stata operata sulla base dell’esame di numerosi fattori (tipologia vegetazionale, manutenzione del territorio, accessibilità, presenza di possibili cause di innesco, ecc.). Si precisa che a causa della complessità derivante dai numerosi elementi in gioco, non è stato possibile operare distinzioni tra aree a maggiore e minor rischio, di conseguenza le aree delimitate vanno unicamente interpretate come territori in cui vi è la possibilità, in particolari circostanze, che si sviluppino incendi boschivi. Si ricorda inoltre che nella zona i periodi di maggior pericolosità per lo sviluppo di incendi boschivi si registrano nel periodo gennaio-aprile (in particolare quando le precipitazioni meteoriche sono scarse) e durante la stagione estiva, quando le elevate temperature sono spesso accompagnate da periodi siccitosi.
In tali periodi può essere emanata dal Presidente della Regione Emilia-Romagna la dichiarazione di massima pericolosità, in rispetto della quale è vietata l’accensione dei fuochi nei pressi delle aree boscate. In questi periodi in cui il rischio è particolarmente elevato deve essere rafforzata l’azione di vigilanza.
Incendi in fabbricati civili o adibiti ad attività produttive
In Italia la prevenzione degli incendi è demandata al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che provvede, laddove sono previste dalla normativa vigente, ad eseguire periodiche verifiche e a rilasciare le apposite certificazioni di nullaosta alla conduzione delle attività. Per quanto riguarda i fabbricati adibiti a civile abitazione, la gestione del rischio di incendio è comunque demandata ai proprietari e agli occupanti degli edifici e in tal senso dovrà indirizzarsi una specifica campagna di sensibilizzazione ed informazione della popolazione. In particolare va rivolta l’attenzione verso le persone immigrate, che spesso vivono in abitazioni fatiscenti o prive di sistemi di sicurezza; a questo proposito si dovranno coinvolgere gli Organismi e le Associazioni di volontariato che si occupano del fenomeno dell’immigrazione. Circa gli edifici pubblici, al di là di quanto previsto dalla Legislazione vigente, è necessario che i responsabili delle attività facciano eseguire la periodica manutenzione di tutti i presidi antincendio (estintori, manichette, ecc) per verificarne il buon funzionamento e garantirne l’efficienza nel tempo; inoltre si sottolinea l’importanza del periodico addestramento antincendio del personale che vi opera.